Sulle orme dei poeti by Mary Durante

Sulle orme dei poeti by Mary Durante

autore:Mary Durante
La lingua: ita
Format: epub
editore: Quixote Edizioni


Capitolo 18

Era andato tutto bene, mentre era steso a fianco del moccioso, su un letto che sapeva di sesso e di quel profumo delicato che nella sua casa stonava e al tempo stesso era così piacevole. E poi non era più andato tanto bene, perché lui si era ripreso troppo presto, la maschera da stronzetto era ritornata sul suo viso come una ferita, ricacciando la pace e la vulnerabilità dove lui non avrebbe più potuto raggiungerle, e la calma di quel momento dopo l’amplesso si era disciolta in un disagio palpabile.

Quella volta non gli era arrivato un pugno, una saggia decisione da parte del moccioso, considerando come avrebbe reagito se lo avesse aggredito dopo che era stato lui a cercarlo e a desiderare il suo cazzo. A pregare per averlo, e quel pensiero avrebbe continuato a insinuargli un fiotto caldo quanto lava nel suo inguine, finché avesse avuto un uccello funzionante, di quello era sicuro.

Anche senza il pugno, però, l’ostilità era stata più che evidente.

Il moccioso era sparito in bagno per trincerarsi dietro allo scrosciare dell’acqua e a una porta chiusa che mandava in modo chiarissimo il messaggio di volerlo tagliare fuori da quel momento. Così lui aveva recuperato un sigaro, lo aveva acceso per coprire l’odore del moccioso e il risvegliarsi dei propri pensieri, e aveva aspettato.

«Penso che dovremo parlare,» erano state le sue prime parole, una volta uscito dal bagno.

Lui lo aveva squadrato mentre prendeva una boccata di fumo – i capelli bagnati ma più in ordine di com’erano stati dopo l’amplesso, il corpo snello avvolto dal suo asciugamano più grande, che lasciava scoperte le spalle dove c’era l’impronta del suo morso, la bocca imbronciata in una smorfia, quelle stesse labbra che erano state strette attorno al suo uccello ora ridotte a una linea sottile e gli occhi dove l’ostilità era inframmezzata da una punta di incertezza.

Poteva avere ricostruito le sue difese con una doccia e un asciugamano grande quanto un lenzuolo, ma in fondo all’animo era ancora suo. E lo sapeva.

«Sempre pronto a negoziare per una scopata,» gli aveva detto, senza nascondere un sogghigno.

Il moccioso era diventato ancora più ostile.

«Non è ciò che intendevo.»

«Ma è quello che pensi. Ti piace che io ti scopi e vuoi che lo faccia ancora.» Il fumo nella sua bocca era stato dolce quanto una vittoria, mentre pronunciava quella verità. «O preferisci raccontarmi balle e negarlo?»

Non sapeva davvero cosa avesse sperato di ricavare con quella risposta, se un commento rabbioso o un attacco che avrebbe accolto con tutto il divertimento di un predatore che aveva appena fatto cadere in trappola la propria preda. Ma il moccioso lo aveva sorpreso, assottigliando ulteriormente le labbra per un solo istante, prima di soppesarlo con un’espressione indecifrabile.

«No,» aveva mormorato. Un tono basso, appena percettibile e privo di ostilità, eppure così diverso dai suoi assensi carichi di sottomissione, quando era nel subspace, che lo aveva messo in guardia.

«Dunque?»

Aveva sentito un velo di disagio stendersi sopra alla soddisfazione, attenuarla con la consapevolezza che la preda avesse gli artigli



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